CFP 22.06.2023

Esportare opere, plasmare uno stile (Roma, 23-24 Oct 23)

Roma, Ministero della Cultura, Sala Giovanni Spadolini, 23.–24.10.2023
Eingabeschluss : 30.07.2023

Pier Ludovico Puddu, Rome
Convegno internazionale di studi "Esportare opere, plasmare uno stile. La circolazione di beni culturali dall’Italia verso l’estero (secoli XVIII-presente)".

[English version below]

L’Italia vanta un rapporto di lunga durata con le esportazioni di opere d’arte e di cultura – da reperti di scavo, sculture, quadri e oggetti d’arte applicata a manoscritti e codici miniati – e con il tentativo connesso di impedirle o almeno di controllarle.

Il tema si radica nella storia. La storia narra di un flusso di opere dirette oltre i confini della Penisola, legato a una domanda che già durante il Medioevo assunse robustezza e dimensioni significative. Dal quindicesimo secolo si sviluppò anche il rovescio della medaglia: la volontà politica di mantenere integro il patrimonio culturale, emersa da principio a Roma, assunse gradualmente in varie capitali della Penisola le forme di una normativa di tutela. Lo stesso discorso trova riscontro anche nell’oggi. L’oggi vede l’Italia al settimo posto in Europa nell’esportazione di beni culturali, in larga misura opere d’arte o d’arte applicata, con un volume di affari di circa un miliardo e settecento milioni di euro. Una situazione, un mercato che ogni giorno si misurano con una normativa di tutela elaborata in forma compiuta nel 1939 e poi mutata in continuazione, fino alla recente riforma del 2022.

Un momento chiave nella vicenda secolare delle esportazioni di opere d’arte e di cultura dall’Italia verso l’estero cade fra il 1880 e il 1904. In quel periodo la Nazione si trovò a soddisfare una domanda consistente di oggetti, che proveniva sia dall’Europa, sia dal resto del mondo, in testa gli Stati Uniti. In linea con una politica improntata al laissez faire, abbandonarono il paese alcune centinaia di migliaia di oggetti, che andarono ad arricchire musei, collezioni e biblioteche lontani e a volte lontanissimi. Questi e altri elementi, concatenati e interconnessi, spiegano tra l’altro la fioritura di una nuova generazione di operatori di mercato dell’arte. Interpreti della tradizione italiana ma anche aggiornati sui più recenti strumenti di marketing e di promozione, costoro si sovrapposero alle precedenti realtà locali, talora sostituendole, fino a diventare un’ulteriore versante di quel più ampio fenomeno noto come il ‘Recupero del Rinascimento’.

L’attività di alcuni centri italiani è ormai abbastanza chiara. Il discorso vale per Roma. Nel 2015 l’Archivio Centrale dello Stato e l’Università degli Studi di Teramo hanno siglato un progetto sulle esportazioni di opere d’arte dalla capitale d’Italia verso il resto del mondo. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Spezzaferro e intitolato “Esportare opere, plasmare uno stile. Roma 1880-1904”, ha portato alla schedatura di oltre 38.000 licenze di esportazione. Il nome e la data del convegno partono da questa schedatura e dalla pubblicazione online della relativa banca dati.

D’altro canto, un congruo numero di realtà italiane rimane in attesa di un’adeguata ricognizione scientifica. Quel che forse più conta: manca ancora un tessuto di ricerca, in grado di rendere conto del fenomeno sul piano nazionale e internazionale, come pure di restituirlo in termini comunicativi moderni. Solo in questo modo sarà possibile ritrovare quella sorta di anello mancante nella lunga tradizione italiana, capace di tenere unita la Penisola artigiana di ieri al Made in Italy di oggi. Il convegno riserva inoltre ampio margine di riflessione sull’attualità e il futuro delle esportazioni di opere d’arte e della connessa normativa di tutela, entro un contesto legislativo che metta naturalmente al centro l’Italia, ma come parte integrante dell’Europa e attiva in un contesto globalizzato.

Frutto di un accordo tra l’Archivio Centrale dello Stato, l’Associazione Antiquari d’Italia e l’Università degli Studi di Teramo - Dipartimento di Scienze della Comunicazione, il convegno vanta il sostegno della Fondazione “Luigi Spezzaferro” ONLUS. I lavori si svolgono il 23 e il 24 ottobre 2023 a Roma, nella Sala Giovanni Spadolini del Ministero della Cultura. Gli atti saranno pubblicati in un numero monografico della rivista “Predella. Journal of Visual Studies”, classe A nel settore della storia dell’arte.

Comitato scientifico e organizzativo
Prof. Paolo Coen, Università degli Studi di Teramo
Prof. Andrea De Pasquale, Archivio Centrale dello Stato
Dott.ssa Alessandra Di Castro, Roma

Segreteria organizzativa
Dott. Pier Ludovico Puddu, Università degli Studi di Teramo
Lingue ufficiali
Italiano, inglese, francese

Indirizzo telematico
esportareopereplasmareunostilegmail.com

Indirizzo postale
Convegno internazionale di studi “Esportare opere, plasmare uno stile”, c/o prof. Paolo Coen, Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Via R. Balzarini, 64100, Teramo, TE

Blog ufficiale
esportareopere.blogspot.com

Call for papers
Il convegno si svolge il 23 e il 24 ottobre a Roma, nella Sala Giovanni Spadolini del Ministero della Cultura. L’obiettivo consiste nel verificare almeno alcune delle molte e differenti linee di riflessione che possono riconnettersi al fenomeno dell’esportazione di oggetti d’arte e di cultura dall’Italia, cioè dalla Penisola, verso l’estero. L’arco di tempo scelto ha origine nel diciottesimo secolo e arriva fino all’età contemporanea: il senso consiste nello stimolare, partendo appunto dalla conoscenza del passato remoto e prossimo, una riflessione sul presente e ancor più sul futuro.
Mantenendo fermi il tema e la cronologia sottesi al titolo del convegno, il Comitato scientifico si riserva di prendere in considerazione vuoi casi di studio circoscritti, in grado di illuminare o approfondire singoli momenti del fenomeno, vuoi temi di più ampio respiro e/o di carattere generale, eventualmente anche di taglio comparatista.
Ciascuna proposta della call deve comporsi di due sezioni. La prima sezione serve a illustrare il profilo istituzionale e scientifico del relatore. La seconda sezione serve a illustrare i contenuti della relazione, evidenziandone con chiarezza i punti di forza e gli aspetti maggiormente innovativi. Ciascuna delle due sezioni deve avere una lunghezza massima di 1.500 caratteri, per una lunghezza complessiva della proposta pari a 3.000 caratteri.
Le proposte, da formularsi in italiano oppure in inglese, vanno spedite entro il 30 luglio 2023 al seguente indirizzo principale: esportareopereplasmareunostilegmail.com, e in copia a pcoenunite.it
Ai primi di settembre 2023 è in programma la comunicazione dei contributi accettati dal Comitato scientifico. Gli autori selezionati sono chiamati a esporli durante il convegno nella forma di una comunicazione orale, in presenza, della durata massima di 20 minuti.
È già prevista la pubblicazione degli atti del convegno in un numero monografico della rivista “Predella. Journal of Visual Studies”, classe A nel settore della storia dell’arte.

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International Study Conference "Exporting Works, Shaping a Style. The circulation of cultural heritage from Italy to foreign countries (18th century to present)", Rome, Ministry of Culture, Giovanni Spadolini Hall, October 23-24, 2023

Italy has a long-standing relationship with the export of works of art and culture (from excavated pieces, sculptures, paintings, and objects of applied art to manuscripts and illuminated manuscripts) and the associated attempt to prevent or at least control them.

The topic is rooted in history. History tells of a flow of works directed beyond the borders of the Peninsula, linked to a demand that became strong and persistent already during the Middle Ages. From the 15th century, the reverse side of the coin also developed: the political will to keep cultural heritage intact, which emerged first in Rome, gradually took on the forms of protective legislation in various capitals of the Peninsula. Echoes of the same topic reverberate today. Today sees Italy in seventh place in Europe in the export of cultural heritage, largely works of art or applied art, with a turnover of about one billion seven hundred million. A situation, a market that every day is measured by a protection regulation elaborated in an accomplished form in 1939 and then changed continuously, until the recent reform of 2022.

A key moment in the centuries-long story of the export of works of art and culture from Italy to foreign countries fell between 1880 and 1904. During that period, the young nation faced a substantial demand for objects, which came from both Europe and the rest of the world, led by the United States. In keeping with a laissez faire policy, several hundred thousand objects left the country, so to enrich museums, collections, and libraries across the world. These phenenomena, concatenated and interconnected, explain, among other things, the blossoming of a new generation of art market operators. Interpreters of the Italian tradition but also up-to-date on the latest marketing and promotional tools, they overlapped with the previous local realities, sometimes replacing them, until they became another side of that broader phenomenon known as the 'Recovery of the Renaissance'.

The activity of some Italian centers is now quite clear. The converse applies to Rome. In 2015 the Central State Archives and the University of Teramo signed a project on the export of works of art from Italy's capital to the rest of the world. The project, supported by the Spezzaferro Foundation and titled "Exporting Works, Shaping a Style. Rome 1880-1904," resulted in the filing of more than 38,000 export licenses. The name and date of the conference start from this filing and the online publication of the related database.

On the other hand, knowledge of many Italian centers still remains largely incomplete. What is perhaps more important: there is still a lack of a tissue of research, capable of accounting for the phenomenon on a national and international level, as well as of communicate it in modern terms. This kind of research, when completed will give the correct perspective to the passage from the artisan Peninsula of yesterday to the Made in Italy of today. The conference also reserves ample room for reflection on the actuality and future of art exports and related protection legislation, within a legislative context that naturally puts Italy at the center, but as an integral part of Europe and active in a globalized context.

The result of an agreement between the Central State Archives (Archivio Centrale dello Stato), the Antiquarian Association of Italy and the University of Teramo - Department of Communication Sciences, the conference boasts the support of the "Luigi Spezzaferro" ONLUS Foundation. Papers of the various scholars will be held on October 23 and 24, 2023, in Rome, in the Giovanni Spadolini Hall of the Ministry of Culture. The proceedings will be collected and published in a monographic issue of the journal "Predella. Journal of Visual Studies", Class A in the field of art history.

Organizing committee
Prof. Paolo Coen, University of Teramo
Prof. Andrea De Pasquale, Central State Archives
Dr. Alessandra Di Castro, Rome

Organizing secretary
Dr. Pier Ludovico Puddu, University of Teramo

Official languages
Italian, English, French

Email address
esportareopereplasmareunostilegmail.com

Postal address
International Study Conference "Exporting Works, Shaping a Style," c/o Prof. Paolo Coen, University of Teramo, Faculty of Communication Sciences, Via R. Balzarini, 64100, Teramo, TE

Official blog
esportareopere.blogspot.com

Call for papers
The conference will take place on October 23 and 24 in Rome, in the Italian Ministry of Culture, Giovanni Spadolini Hall. The aim is to verify at least some of the many different lines of reflection that can be reconnected to the phenomenon of exporting objects of art and culture from the Peninsula, i.e., from Italy, to foreign countries. The selected time frame goes from the eighteenth century to the contemporary age: the sense consists in stimulating, starting precisely from the knowledge of the remote and near past, a reflection on the present and even more on the future.
While maintaining the theme, the chronology and the project of the conference, the organizing committee reserves the right to consider either circumscribed case studies, capable of illuminating or deepening single moments of the phenomenon, or broader themes and/or of a general character, possibly even of a comparative slant.
Each call proposal must consist of two sections. The first section serves to illustrate the institutional and scientific profile of the speaker. The second section serves to illustrate the contents of the paper, clearly highlighting its strengths and most innovative aspects. Each of the two sections should have a maximum length of 1,500 characters, for an overall proposal length of 3,000 characters.
Proposals, to be written in Italian or English, should be sent by July 30, 2023 to the following main address: esportareopereplasmareunostilegmail.com, and in copy to pcoenunite.it
Early September 2023 is scheduled to announce the submissions accepted by the Scientific Committee. The selected authors are asked to present them during the conference in the form of an oral, in-person communication lasting up to 20 minutes.
It is already planned to publish the conference proceedings in a monographic issue of the journal "Predella. Journal of Visual Studies," Class A in the field of art history.

Quellennachweis:
CFP: Esportare opere, plasmare uno stile (Roma, 23-24 Oct 23). In: ArtHist.net, 22.06.2023. Letzter Zugriff 27.04.2025. <https://arthist.net/archive/39610>.

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