ANN 09.12.2008

Das Gnadenbild der SS. Annunziata (Florenz, 23-24 Apr 09)

Heiko Damm

Per la versione italiana vedi sotto

Das Gnadenbild der Santissima Annunziata in Florenz
Verehrung - Verbreitung - Verwandlung

Studientage / Giornate di studio

am Kunsthistorisches Institut in Florenz (Max-Planck-Institut)
23.-24. April 2009

Organisation: Heiko Damm, Sabine Hoffmann, Alessandro Nova

Zu den berühmtesten und wirkungsmächtigsten Gnadenbildern im
frühneuzeitlichen Europa zählt zweifellos das wohl um 1360 entstandene
Fresko der Santissima Annunziata an der Eingangswand der gleichnamigen
Florentiner Servitenkirche. Ihren besonderen Status verdankt diese
Verkündigungsdarstellung jener Legende von der überirdischen Mitwirkung
an ihrer Vollendung, mit der die fortdauernde Wundertätigkeit des Bildes
einsetzt. Die zahlreichen Votivgaben und Stiftungen rings um das Bild
bezeugen seine Popularität und intensive Verehrung ebenso wie seine
Instrumentalisierung durch die lokalen und überregionalen Eliten, nicht
zuletzt durch die herrschenden Medici. Reproduktionen und
Nachempfindungen der Annunziata fanden in ganz Europa Verbreitung. Für
das Selbstverständnis des Ordens der "Servi di Maria", der eigenen
Tradition zufolge 1233 von sieben Florentiner Kaufleuten zu Ehren der
Gottesmutter gegründet, war das Verkündigungsfresko von zentraler
Bedeutung, konnte das Wunder der Bildentstehung doch legitimatorisch auf
die eigenen Ursprünge bezogen werden. Eine besondere Rolle spielt in
diesem Zusammenhang der Servitengelehrte Fra Arcangelo Giani
(1552-1623). Als offizieller Chronist seines Ordens setzte er sich unter
Berücksichtigung verschiedenster Quellen in mehreren hagiographischen
und historiographischen Schriften mit dem Bild und seiner Entstehung
auseinander. Folgenreich wurden seine Reflexionen für die beiden von ihm
konzipierten narrativen Bildzyklen in den Servitenkonventen von Florenz
und Pistoia, wo das jeweils effektvoll in Szene gesetzte
Schlüsselereignis der Enthüllung des Gnadenbildes sowohl der
Historisierung als auch der Perpetuierung des Wunders dient.

Im Rahmen der Tagung soll die Wahrnehmung und Beurteilung der Santissima
Annunziata durch Kleriker und Laien, Reisende, Gelehrte, Künstler usw.
untersucht werden. Im Zentrum des Interesses stehen dabei nicht die
bereits eingehend erforschten Epiphänomene der Kultpraxis, sondern - mit
der Fokussierung auf die Zeit der ersten Großherzöge - das verehrte Bild
selbst. Denn im ausgehenden 16. Jahrhundert erreichen der Bildkult und
seine Verbreitung eine neue Qualität. Herrschte früher ein striktes
Kopierverbot, so wird das Gnadenbild nun in unterschiedlichsten Medien
adaptiert und transformiert: Als exakte Ölkopie von bedeutenden
Künstlern wie Alessandro Allori, aber auch in der Miniatur,
Druckgraphik, Medaillenkunst und Skulptur, als Fresko in Privatkapellen
ebenso wie im öffentlichen Raum. Es gelangt bis nach Spanien,
Deutschland und Polen und wird in theologischen Traktaten sowie in der
Kunstliteratur (etwa bei Gabriele Paleotti und Francesco Bocchi) gewürdigt.

In einer ersten Sektion soll die bisher nur ansatzweise erfolgte
kunsthistorische Verortung des trecentesken Gnadenbildes versucht
werden. Im Blickpunkt stehen dabei seine Ortsgebundenheit,
außergewöhnliche Größe und innovative Bildgestaltung, ferner die Frage
nach dem Entstehungskontext und nach der Frühgeschichte des
Annunziata-Kultes sowie nach Form und Funktion der zeitgenössischen
Verkündigungsdarstellungen, wobei schließlich auch Probleme der
Datierung und Autorschaft neu diskutiert werden sollen.

Weitere Sektionen sollen die vielfältigen Aspekte der Rezeption in den
Jahrzehnten um 1600 in konzentrierten Fallstudien genauer beleuchten.
Leitend sind dabei die Fragen

. nach der Ausdifferenzierung von ordensinterner und laikaler
Kultpraxis, dem Verhältnis von Privatdevotion und staatlicher Indienstnahme
. nach der Einbindung ins städtische Ritual und in die Selbstdarstellung
der Medici-Familie
. nach der Inszenierung des Bildes im Kirchenraum und dessen
kultbedingter Transformation sowie nach der Ausstrahlung in verschiedene
Bereiche des öffentlichen Raums
. nach der wechselseitigen Bedingung von Zugangsrestriktion und
Wirkungssteigerung, von Verhüllung des Originals und Allgegenwart der Kopien
. nach der Propagierung der Gnadenwirkung in bildlichen
Mirakeldarstellungen und deren Verhältnis zur fortdauernden Ex-Voto-Praxis
. nach der zeitgenössischen Wahrnehmung des Bildes sowie nach seiner
semantischen und ästhetischen Aufladung etwa in homiletischen und
periegetischen Texten
. nach der medialen Vielfalt der Bildreproduktion zwischen
Exklusivitätsanspruch und allgemeiner Verfügbarkeit

Abschließend soll diskutiert werden, inwiefern die Favorisierung der
Santissima Annunziata als überzeitliches Leitbild womöglich auch in
ästhetischer Hinsicht eine Alternative zu dem gerade etablierten
kunsthistorischen Entwicklungsmodell Giorgio Vasaris und dessen
negativem Mittelalterbild darstellte. Untersucht werden soll in diesem
Zusammenhang auch, welche praktischen Folgen das wiedererweckte
Interesse am alten Bild und die theoretische Reflexion seiner Entstehung
in der Florentiner Historienmalerei um 1600 zu entfalten vermochte und
welches Erneuerungspotential man ihm im Kontext der Reform des
religiösen Bildes zusprach.

Kontakt:

Dr. des. Heiko Damm (Dammkhi.fi.it)
Dr. des. Sabine Hoffmann (Hoffmannbiblhertz.it)

L'immagine miracolosa della Santissima Annunziata a Firenze
Venerazione - Diffusione - Trasformazione

Studientage / Giornate di studio

al Kunsthistorisches Institut in Florenz (Max-Planck-Institut)
23-24 aprile 2009
Organizzazione: Heiko Damm, Sabine Hoffmann, Alessandro Nova

L'affresco della Santissima Annunziata, realizzato probabilmente intorno
al 1360 e situato nella parete d'ingresso dell'omonima chiesa fiorentina
dei Serviti, è sicuramente una delle più celebri e influenti immagini
miracolose dell'Europa della prima età moderna. Questa rappresentazione
dell'annunciazione deve il suo status particolare a quella leggenda che
vede il soprannaturale contributo al completamento del dipinto e con il
quale inizia la perdurante taumaturgia dell'immagine. I numerosi ex-voto
e donazioni che circondano l'immagine ne testimoniano la popolarità e
l'intensa venerazione ricevuta, così come la sua strumentalizzazione
tramite le élite locali e forestiere e non da ultimo attraverso la
preminente famiglia Medici. In tutta l'Europa si diffusero riproduzioni
e variazioni dell'Annunziata. Espressione dell'autoconsapevolezza
dell'ordine dei "Servi di Maria", che secondo la tradizione fu fondato
nel 1233 da sette mercanti fiorentini in onore della Madre di Dio,
l'affresco dell'annunciazione assunse un significato centrale, in quanto
il miracolo della creazione dell'immagine poteva costituire un
fondamento alla legittimazione delle origini dell'ordine. Un ruolo
particolare svolge in questo contesto l'erudito servita Fra Arcangelo
Giani (1552-1623). In qualità di cronista ufficiale del suo ordine e
avvalendosi di svariate fonti, egli si occupò, nell'ambito di vari
scritti agiografici e storiografici, dell'immagine in questione e delle
sue origini. Le sue riflessioni ebbero notevoli conseguenze per i due
cicli di affreschi da lui concepiti nei conventi serviti di Firenze e
Pistoia, dove l'evento chiave della rivelazione dell'immagine
miracolosa, messo in scena con grande efficacia, giova tanto alla
storicizzazione quanto anche al perpetuarsi del miracolo.

Nell'ambito del convegno verrà indagata la percezione della Santissima
Annunziata e il giudizio che su di essa ebbero a dare ecclesiastici,
laici, viaggiatori, eruditi, artisti, ecc. Al centro dell'interesse non
staranno gli epifenomeni della prassi del culto, già ampiamente studiati
in passato, bensì - focalizzando l'attenzione sul periodo dei primi
granduchi - la stessa venerata immagine, visto che, alla fine del XVI
secolo, le immagini di culto e la sua diffusione compiono un salto di
qualità. Se in passato vigeva un rigoroso divieto di copiare l'immagine
miracolosa, essa viene ora adattata e rielaborata con svariati mezzi:
presentata in forma di fedele copia ad olio da importanti artisti come
Alessandro Allori, appare anche nella miniatura, grafica, medaglistica e
scultura, come pure in affresco nelle cappelle private così come in
ambienti pubblici. Raggiunge la Spagna, la Germania e la Polonia e viene
apprezzata in trattati teologici, nonché negli scritti sull'arte (ad.
es. da Gabriele Paleotti e Francesco Bocchi).

Una prima sezione sarà dedicata all'analisi storico-artistica
dell'immagine miracolosa trecentesca; analisi che finora è stata svolta
soltanto in modo sommario. Verranno messe a fuoco la sua caratteristica
immobilità, le insolite dimensioni e la sua innovativa forma, nonché le
questioni riguardanti il contesto della sua origine, la protostoria del
culto dell'Annunziata, così come la forma e la funzione svolta dalle
altre rappresentazioni dell'annunciazione di quell'epoca. Infine
verranno ridiscussi anche i problemi relativi alla sua datazione e alla
paternità.

Ulteriori sezioni mireranno a illustrare meglio, tramite studi
specifici, i molteplici aspetti riguardanti la recezione dell'immagine
nei decenni intorno al 1600. Le principali questioni a cui rispondere
riguardano i seguenti aspetti:

. il differenziarsi della prassi cultuale presso i Serviti e i laici e
i rapporti fra devozione privata e strumentalizzazione statale
. l'utilizzo dell'immagine nel rituale cittadino e nella
auto-rappresentazione della famiglia Medici
. l'esibizione dell'immagine all'interno dell'edificio ecclesiastico e
la sua trasformazione in virtù del culto, così come la sua irradiazione
in diversi ambiti dello spazio pubblico
. il reciproco condizionamento prodotto dalla restrizione all'accesso
da una parte e dall'incremento del suo potere dall'altra, dalla velatura
dell'originale e dall'onnipresenza delle copie
. la propagazione della grazia tramite le rappresentazioni figurative
del miracolo e il suo rapporto con la incessante prassi degli ex-voto
. la contemporanea fortuna dell'immagine e la sua valenza semantica ed
estetica, ad esempio in testi omiletici e periegetici
. sulla molteplicità dei mezzi impiegati per la riproduzione
dell'immagine, tra esigenze di esclusività e generale disponibilità

In conclusione, verrà sottoposto alla discussione in che misura la
preferenza per la Santissima Annunziata, intesa come modello
sovratemporale, rappresentasse un'alternativa - anche dal punto di vista
estetico - all'evolutivo modello storico-artistico appena stabilito da
Giorgio Vasari e alla sua negativa concezione del medioevo. A questo
proposito verranno inoltre analizzate le conseguenze pratiche prodotte
dal risorto interesse per l'immagine antica e la riflessione teorica
sulla sua origine nella pittura a sfondo storico fiorentina intorno al
1600, nonché il potenziale innovativo attribuitole nel contesto della
riforma dell'immagine religiosa.

Per ulteriori informazioni da contattare:

Dr. des. Heiko Damm (Dammkhi.fi.it)
Dr. des. Sabine Hoffmann (Hoffmannbiblhertz.it)

Quellennachweis:
ANN: Das Gnadenbild der SS. Annunziata (Florenz, 23-24 Apr 09). In: ArtHist.net, 09.12.2008. Letzter Zugriff 10.05.2025. <https://arthist.net/archive/31052>.

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