[English version below]
"Scenari eretici. Esporre l’architettura attraverso l’arte".
Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia, 3.
A cura di Roberto Pinto, Anna Rosellini, Stefano Setti.
La collana è sviluppata dall’unità di ricerca dell’Università di Bologna (Dipartimento delle Arti), nell’ambito del progetto MIUR PRIN2022, prot. 2022, CHASRE - Radical Exhibited Thought Exhibitions of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
La collana "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia" intende studiare le esposizioni che hanno saputo proporre una revisione dei criteri del progetto di architettura e del concetto stesso di mostra, in relazione ai cambiamenti culturali, sociali e politici, attraverso la sperimentazione di veri e propri dispositivi comunicativi congegnati per un determinato spazio. Architetti, artisti, critici e curatori sono stati capaci di creare allestimenti non limitati alla presentazione di singole opere, ma in grado di proporsi quali luoghi per la sperimentazione di un coinvolgimento che si è manifestato in forme diverse, a seconda delle epoche e delle intenzioni comunicative, politiche e sociali: ora nelle sembianze di una macchina per il convincimento spettacolare dei singoli visitatori; ora con atti provocatori, mirati a suscitare il risveglio di un’attitudine critica in un pubblico che non era più quello delle gallerie; ora con l’intenzione educativa di sensibilizzare il più gran numero di persone alla comprensione dei mutamenti ambientali e dei rischi per le sorti del pianeta. Il progetto è diventato un atto di consapevolezza politica, che, di volta in volta, accade nelle gallerie, nelle strade o nel paesaggio, e che si è riflesso sulla stessa disciplina dell’architettura in modi diversi, a seconda del tempo storico, ma sempre conscio dell’urgenza di riconsiderarne i fondamenti creativi e critici, e le finalità operative.
Nel corso del XX secolo, il proliferare delle mostre di architettura ha consentito di ampliare le modalità espositive legate storicamente alla disciplina e di arricchire i materiali esposti, spesso limitati all’utilizzo di fotografie, disegni o modelli, tramite lo studio di dispositivi volti alla sollecitazione sensoriale. L’utilizzo di luci, suoni, odori ha permesso di porre interrogativi al tradizionale sistema di rappresentazione e presentazione dell’architettura. In diversi casi questa prassi si è ibridata in maniera ausiliare ad altre forme d’arte, utili a rinforzare la ricerca e il messaggio offerto al pubblico. Si possono portare ad esempio le diverse edizioni della Triennale di Milano, rassegna nata per presentare simultaneamente architettura moderna e arti decorative, che, dalle loro prime edizioni degli anni ’30, erano impostate proprio sulla ricerca di un dialogo tra le arti. A partire dalla seconda metà del ’900 le mostre di architettura si avvalgono sempre di più di nuove e originali modalità espositive rompendo i confini disciplinari per accogliere le coeve ricerche provenienti dal mondo dell’arte, sia nelle modalità di display sia nei messaggi proposti: la presenza di collettivi di architetti all’interno di manifestazioni internazionali d’arte contemporanea come Documenta o Manifesta è ormai ricorrente.
Per contro, sempre a partire dalla metà del ‘900, numerose esposizioni d’arte, e le stesse pratiche artistiche, hanno dedicato attenzione all’architettura o usato lo spazio come soggetto primario o come oggetto da indagare secondo modalità esplicite o simboliche. In questo contesto l’artista non è chiamato ad aggiungere un suo intervento a un insieme predefinito, ma si sostituisce a quanto potrebbe proporre la disciplina dell’architettura in termini di presentazione. Il concetto di mostra, tramite l’offerta di determinate tematiche o particolari soluzioni espositive, ha assecondato un naturale sviluppo dei linguaggi non sempre riconducibili a specifiche discipline. Nel panorama internazionale, le indagini artistiche compiute a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, in alcuni casi nate in sinergia a specifiche rassegne, approdano verso soluzioni che confermano un cambio di rotta tanto nella ricerca quanto nella presentazione delle opere: l’immagine diventa ambiente, spazio immersivo e in seguito realtà virtuale; la pittura diventa struttura; la scultura installazione; i contesti di analisi si estendono alla città; le ricerche prevedono l’impiego di media trasversali come fotografia, video, danza e performance. Questi diversificati aspetti, in cui le opere creano lo spazio e si ibridano con l’architettura, a partire dagli anni Sessanta non diventano più casi isolati ma una prassi ricorrente. L’arte, ora veicolo per inedite letture o ridefinizioni di spazialità esistenti o appositamente concepite, ha inoltre fatto sì che i luoghi deputati alla presentazione (dalle gallerie private ai musei pubblici) subissero modifiche radicali tanto da consentire loro sia di mettersi in mostra, come nuovi e originali modelli espositivi, sia di funzionare come veri e propri dispositivi complementari a quanto presentato.
Il terzo volume della collana "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia" intitolato "Scenari eretici. Esporre l’architettura attraverso l’arte" intende presentare un panorama di esposizioni d’arte realizzate in Italia tra gli anni Ottanta e i giorni nostri che, in seguito al consolidamento di nuovi canoni, hanno compiuto riflessioni o hanno agito entro un territorio convenzionalmente ritenuto appannaggio dell’architettura: spazio; habitat; città. A partire da un momento di importante riconsiderazione dei diversi media artistici l’obiettivo del volume è duplice. Da un lato, l’intenzione è quella di comprendere come alcuni protagonisti del mondo dell’arte, attraverso specifiche esposizioni, abbiano compiuto ragionamenti o azioni contrastanti rispetto all’architettura e ai problemi ad essa collegati, talvolta trascurati nella più consueta pratica progettuale o di settore. Dall’altro, sempre a partire dal tema dell’esposizione, accompagnato a quello del display e dell’allestimento, saranno analizzati i punti di contatto tra le diverse discipline con lo scopo di valutare forme di ibridazione espositiva che, in maniera sempre più importante, caratterizzano l’attualità.
Questo volume della collana intende promuovere, non esclusivamente, riflessioni attorno ai seguenti nuclei tematici:
- Allestire spazi in spazi: ricostruzione di ambienti e/o costruzione di spazi chiusi.
- Riflessioni e racconti architettonici: dalla città alla stanza al senso dell’abitare.
- Spazi occupati, ibridazioni espositive e interventi site specific.
- Rapporti tra opere e spazi e tra opere e luoghi.
- Ridefinizione degli spazi deputati all’arte.
- Lettura dello spazio, della città e dell’abitare tramite azioni performative e fotografiche.
- Casi studio su specifiche mostre in epoca postmediale.
La selezione delle proposte avviene tramite l’invio di un abstract di 1500 battute (spazi e note incluse) da recapitare via e-mail all’indirizzo:
pensieroradicaleunibo.it
Entro e non oltre il 30 aprile 2025
Lingue accettate: italiano, inglese e francese.
Sono previste due tipologie di contributi:
- Focus, riscoperte e riletture: testo di 20-30 mila battute con spazi e note inclusi corredato da un massimo di 6 immagini libere da diritti.
- Articolo, saggio critico: testo di 30-50 mila battute con spazi e note inclusi corredato da un massimo di 10 immagini libere da diritti.
In seguito all’accettazione dell’abstract, il testo dovrà essere consegnato entro il 31 agosto 2025 per essere poi sottoposto a revisione a doppio cieco.
La pubblicazione è prevista in modalità open access e cartacea, con ISBN, nell’inverno 2025/2026 all’interno della collana Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia.
Comitato di coordinamento inter-unità - progetto MIUR PRIN 2022, CHASRE – Radical Exhibited Thought Exhibition of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
Principal Investigator (PI): Anna Rosellini (Università di Bologna) Vice PI: Matteo Iannello (Università di Udine)
Comitato scientifico della collana:
Paola Cordera (Politecnico di Milano)
Sandra Costa (Università di Bologna)
Roberto Dulio (Politecnico di Milano)
Roberto Gigliotti (Libera Università di Bolzano)
Laurent Koetz (ENSA Paris-Est)
Éric Lapierre (École Polytechnique Fédérale de Lausanne)
Chiara Lecce (Politecnico di Milano)
Mary McLeod (Columbia GSAPP)
Marco de Michelis (Università Bocconi, Milano)
Joaquim Moreno (FAUP Porto)
Eeva Liisa Pelkonen (Yale University)
Roberto Pinto (Università di Bologna)
Anna Rosellini (Università di Bologna)
Léa-Catherine Szacka (University of Manchester)
Martino Stierli (MoMA, New York)
Francesco Tedeschi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Davide Turrini (Università di Firenze)
Annalisa Viati Navone (ENSA Versailles; Università della Svizzera Italiana)
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"Heretical Scenarios. Exhibiting Architecture through Art".
Radical Exhibited Thought. Exhibitions of Architecture in Italy, 3.
Edited by Roberto Pinto, Anna Rosellini, Stefano Setti.
The series is developed by the research unit of the University of Bologna (Department of the Arts) as part of the MIUR PRIN2022 project, prot. 2022, CHASRE – Radical Exhibited Thought: Exhibitions of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
The series "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia" ("Radical Exhibited Thought. Exhibitions of Architecture in Italy") aims to study exhibitions that have managed to revise the criteria of architectural design and the very concept of an exhibition in relation to cultural, social, and political changes, through the experimentation of true communicative devices specifically conceived for a given space. Architects, artists, critics, and curators have been able to create exhibition installations that go beyond the mere presentation of individual works, turning them into spaces for the experimentation of different forms of engagement. These have varied according to the time period and communicative, political, and social intentions: sometimes appearing as a machine for the spectacular persuasion of individual visitors; at other times, through provocative actions aimed at awakening a critical attitude in an audience that was no longer the traditional gallery-goer; and in other instances, with the educational aim of raising awareness among a broader public about environmental changes and the risks facing the planet. The project, over time, has become a political act of consciousness, occurring in galleries, streets, or landscapes, and has reflected on the discipline of architecture in different ways, depending on the historical period, but always with an understanding of the urgency to reconsider its creative and critical foundations and its operational purposes.
During the twentieth century the proliferation of architecture exhibitions allowed to expand the display modes associated with the discipline by enriching the materials showcased - often limited to the use of photographs, drawings or models - through the study of devices designed to stimulate other senses. The use of lights, sounds, and smells challenged the traditional system of representation and presentation of the architecture. In several cases, this practice was hybridized with other art forms in an auxiliary manner, useful to reinforce the research and the message conveyed to the public. One can take as an example the different editions of the Milan Triennale, an exhibition held to present modern architecture and decorative arts simultaneously, which, since its first edition in the 1930s, was set precisely on the search for a dialogue between the arts. From the second half of the 20th century onward, exhibitions of architecture increasingly adopted new and original display strategies, breaking disciplinary boundaries to accommodate the coeval research coming from the art world, both in display modes and in the messages proposed: the presence of collectives of architects within international contemporary art events, such as Documenta or Manifesta has now become a recurring phenomenon. Conversely, since the mid-20th century, several art exhibitions, and art practices themselves, have focused on architecture or used space as a primary subject or as an object to be investigated in explicit or symbolic ways. In this context, the artist is not required to add his or her own intervention to a predefined set, but rather to replace what the discipline of architecture might propose in terms of their presentation. The exhibition concept, by offering certain themes or particular solutions, fostered a natural development of languages not always ascribable to specific disciplines. In the international panorama, the artistic surveys carried out since the 1950s and 1960s, in some cases born in conjunction with specific exhibitions, land towards solutions that confirm a change of direction both in research and in the display of artworks: the image becomes environment, immersive space and later virtual reality; painting becomes structure; sculpture installation; the contexts of analysis extend to the city; and research involves the use of cross-cutting media such as photography, video, dance and performance. These diversified aspects, in which artworks create space and are hybridized with architecture, from the 1960s onward ceased to be isolated cases but became a recurrent practice. Art, now a vehicle for unusual interpretations or redefinitions of existing or specially conceived spaces, has also contributed to a radical transformation of the places designated for display (from private galleries to public museums), making them unusual new exhibition models and devices complementary with the contents.
The third volume of the series "Radical Exhibited Thought. Exhibitions of Architecture in Italy", entitled "Heretical Scenarios. Exhibiting Architecture through Art" aims to present a panorama of art exhibitions held in Italy between the 1980s and the present day that, as a result of the reinforcement of new canons, made reflections or acted within a field conventionally considered the domain of architecture: space; habitat; city. Starting from a period of important reconsideration of different artistic media, the aim of the volume is twofold. On the one hand, the intention is to understand how some protagonists of the art world, through specific exhibitions, made contrasting reasoning or actions with respect to architecture and its related problems, sometimes neglected in the more usual design or sector practice. On the other hand, still from the topic of exhibiting, along with display and exhibition design, the volume will analyze the intersections between the different disciplines with the aim of evaluating forms of hybridization in exhibiting that, in an increasing way, shape the present day.
This volume of the series aims to promote reflections, not exclusively, on the following thematic areas:
- Spaces within spaces: reconstruction of environments and/or construction of enclosed spaces.
- Architectural reflections and narratives: from city to room to sense of dwelling.
- Occupied spaces, exhibitions hybridizations and site-specific works.
- Relationships between works and spaces, as well as between works and places.
- Redefinition of spaces devoted to art.
- Interpretation of space, city and dwelling through performative and photographic actions.
- Case studies on specific exhibitions in the post-medial era.
Proposals are selected through the submission of an abstract of 1,500 characters (including spaces and notes) to be sent via email to:
pensieroradicaleunibo.it
Deadline: April 30, 2025
Accepted languages: Italian, English, and French.
There are two types of contributions:
- Focus, rediscoveries, and reinterpretations: A text of 20,000–30,000 characters, including spaces and notes, accompanied by up to 6 copyright-free images.
- Article, critical essay: A text of 30,000–50,000 characters, including spaces and notes, accompanied by up to 10 copyright-free images.
Upon acceptance of the abstract, the full text must be submitted by August 31, 2025, after which it will undergo a double-blind peer review process.
The publication is scheduled for winter 2025/2026 in both open-access and print formats (with ISBN), as part of the Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia series.
Inter-unit Coordination Committee of the project MIUR PRIN 2022, CHASRE – Radical Exhibited Thought: Exhibition of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
PI: Anna Rosellini (Università di Bologna)
Vice PI: Matteo Iannello (Università di Udine)
Scientific committee of the series:
Paola Cordera (Politecnico di Milano)
Sandra Costa (Università di Bologna)
Roberto Dulio (Politecnico di Milano)
Roberto Gigliotti (Libera Università di Bolzano)
Laurent Koetz (ENSA Paris-Est)
Éric Lapierre (École Polytechnique Fédérale de Lausanne)
Chiara Lecce (Politecnico di Milano)
Mary McLeod (Columbia GSAPP)
Marco de Michelis (Università Bocconi, Milano)
Joaquim Moreno (FAUP Porto)
Eeva Liisa Pelkonen (Yale University)
Roberto Pinto (Università di Bologna)
Anna Rosellini (Università di Bologna)
Léa-Catherine Szacka (University of Manchester)
Martino Stierli (MoMA, New York)
Francesco Tedeschi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Davide Turrini (Università di Firenze)
Annalisa Viati Navone (ENSA Versailles; Università della Svizzera Italiana)
Quellennachweis:
CFP: Scenari eretici. Esporre l’architettura attraverso l’arte. In: ArtHist.net, 14.03.2025. Letzter Zugriff 02.04.2025. <https://arthist.net/archive/44806>.