L’ambiente fiorentino conosce, sotto il ducato e il granducato di Cosimo I (1537-1574), un momento di felice convivenza tra artisti e letterati, impegnati in dibattiti di natura teorica sullo status delle arti e del rapporto con la penna: ne sono prova i frequenti contributi intorno al tema del paragone delle arti o all’opportunità per un letterato di scrivere di arte e, per un artista, di dedicarsi alle lettere. È in questo contesto e, in particolare, alla fine degli anni Quaranta, che iniziano a essere pubblicate opere destinate a diventare capitali per l’avvio di una solida e articolata riflessione teorica sull’arte in volgare e per lo stabilizzarsi di un lessico tecnico artistico unitario su scala nazionale. A Firenze, le due lezioni sulle arti di Benedetto Varchi, tenute nell’Accademia Fiorentina nel 1547 e pubblicate per i tipi di Torrentino nel 1550, contribuiscono a stimolare, in questi anni, un rinnovato dibattito sul tema della maggioranza delle arti, cui fanno eco, nello stesso arco cronologico ma all’interno dell’ambiente veneziano, il dialogo di Paolo Pino sulla pittura (1548), quello di Anton Francesco Doni sul disegno (1549) e il più tecnico trattato di Michelangelo Biondo sulla pratica della pittura (1549). Ai generi monologico e dialogico si somma il filone biografico, egualmente funzionale alla formalizzazione di una teoria dell’arte, che trova la sua massima consacrazione nella prima (1550) e, soprattutto, nella seconda edizione (1568) delle Vite vasariane. Non vanno inoltre trascurati il genere topografico e l’epistolografia, che offrono risultati degni di nota, dalle descrizioni periegetiche e le mirabilia artistiche delle città peninsulari alla critica d’arte nelle Lettere di Pietro Aretino.
Firenze e Venezia restano, negli anni Cinquanta e Sessanta, i poli principali (benché non esclusivi) di queste tradizioni, che vedono emergere da un lato la fortunata Vita e i trattati sulle arti di Benvenuto Cellini – oltre a contributi rimasti in forma manoscritta, tra i quali non mancano esempi minori, come il trattato sul disegno di Baccio Bandinelli, gli scritti di Alessandro Allori o il frammento dell’autobiografia di Raffaello da Montelupo –, dall’altro il celebre dialogo sulla pittura di Lodovico Dolce (1557). Circolano inoltre, in questo frangente cronologico, epitomi o rifacimenti degli scritti leonardiani, tra i quali una versione abbreviata del Libro di Pittura compilato da Francesco Melzi, come testimoniano diversi manoscritti in cui il testo di Leonardo è associato agli studi di altri autori, in particolare Brunelleschi, Vignola e Zuccari.
A partire da queste premesse, il convegno si propone di indagare il contesto di evoluzione della teoria sull’arte nel Cinquecento italiano, ponendosi come principale obiettivo di studio l’analisi delle fonti, le modalità di circolazione e di fruizione dei testi, il rapporto tra pratica di bottega e nuove aspirazioni accademiche, ma anche le questioni relative allo sviluppo di un lessico tecnico delle arti e ai volgarizzamenti di trattati d’arte in latino.
Il focus del dibattito sarà articolato in via prioritaria, ma non esclusiva, intorno al milieu culturale fiorentino e veneziano di metà secolo, proponendosi di includere riflessioni di più ampio respiro che coinvolgano la Penisola nell’arco cronologico del Cinquecento.
Saranno accolti, in particolare, contributi intorno ai seguenti assi di ricerca:
Circolazione della trattatistica d’arte
Volgarizzamenti di trattati latini
Fonti, antiche e moderne, della letteratura artistica
Sviluppo di un lessico artistico in volgare
Teoria dell’arte nel genere biografico e topografico
Trattatistica relativa alle arti minori
Si invitano dottorandi e giovani ricercatori interessati a inviare un breve abstract (massimo 2000 caratteri spazi inclusi) e una breve scheda bio-bibliografica (1500 caratteri) entro il 23 dicembre 2021 agli indirizzi:
marco.navauzh.ch
jonathan.schiesarouzh.ch
Reference:
CFP: La trattatistica d'arte nell'Italia del Cinquecento (Zurich, 3-4 Mar 22). In: ArtHist.net, Nov 16, 2021 (accessed Dec 19, 2024), <https://arthist.net/archive/35353>.