CFP 20.03.2025

1 Session at AISU (Palermo, 10-13 Sep 25)

Palermo, 10.–13.09.2025
Eingabeschluss : 03.05.2025

Francesca Rognoni

13th AISU (Italian Association of Urban History) Congress / XIII Congresso AISU (Associazione Italiana di Storia Urbana)

The crossroad city. / La città crocevia.
Relations and exchanges, intersections and crossing points in urban realities. / Relazioni e scambi, intersezioni e incroci nelle realtà urbane

Macrosession 2. / Macrosessione 2.
Cities and Powers / Città e Poteri.

Session 2.6 / Sessione 2.6
“Quod desiderium nostrum cives intelligat”. Architecture, Patronage, and Urban guidances in the Provinces and Smaller Centers of the Italian Peninsula, from the 15th to the 17th Century. /“Quod desiderium nostrum cives intelligat”. Architettura, committenza e regie urbane nelle provincie e nei centri minori della Penisola, fra XV e XVII secolo.

Coordinators/ Coordinatori:
Francesca Rognoni (Università di Bologna Alma Mater Studiorum) francesca.rognoni2unibo.it | francesca.rognoni2209gmail.com
Federico Bulfone Gransinigh (Università degli Studi dell’Aquila) federico.bulfonegransinighgmail.com

[italian version below]

Session 2.6
“Quod desiderium nostrum cives intelligat”. Architecture, Patronage, and Urban guidances in the Provinces and Smaller Centers of the Italian Peninsula, from the 15th to the 17th Century.

Relying on Le Goff’s perspective, which posits that the exercise of power is an essential element in the collective memory construction process — namely, in the transformation of the document (object in itself) into a monument (entity carrying specific meanings)— this session explores the conceptual binomial “city and power” from the perspective of the relationship between public space and power in the development and transformation processes of Italian cities during the 15th, 16th, and 17th centuries.
Particular attention will be given to border cities, smaller towns, provincial centers, and cities that were owned by or under the feudal control of prominent families, where, throughout the Renaissance, the design of public spaces and buildings increasingly provided the setting for interactions, conflicts, and negotiations between local identities and central power. Within the process leading to the formation of the so-called "early modern states," popes and monarchs, determined to increase their control over their territories, did not hesitate to use architecture as a “tool of government,” both inside the capital and, as is key to this discussion, outside its confines. In such contexts, the exercise of power and the initiatives undertaken by central governments had to necessarily engage the specificities of local realities.
Architecture, in particular, was required to dialogue with local customs and traditions, working within the tangible cultural and urban fabric, in order to effectively convey the central government’s expectations to both the population and the local ruling class. As the dualism between local power and the sovereign intensified, the testimonial value of public space and the rituals associated with it underwent a process of transformation.
The main goal of this session, therefore, is to investigate, through case studies and unpublished readings, the design practices and “urban transformation guidance” by which princes and central administrations, in accordance with or in contrast to local authorities, appropriated the spaces and symbols of border cities and provinces, altering their expressive codes and testimonial value to affirm their authority and enforce changes upon the social forces at play. From this perspective, the session welcomes research focusing on both specific architectural and urban initiatives, as well as the broader set of diplomatic, administrative, and judicial procedures employed to influence the actions of city oligarchies and modify the value system of collective practices (rituals, public displays, festivals, etc.).

(IT)
Sessione 2.6
“Quod desiderium nostrum cives intelligat”. Architettura, committenza e regie urbane nelle provincie e nei centri minori della Penisola, fra XV e XVII secolo.

Facendo propria l’osservazione di Le Goff, secondo cui l’esercizio del potere è istanza fondamentale del processo di costruzione della memoria collettiva — ossia della trasformazione del documento (oggetto in sé) in monumento (entità portatrice di specifici significati) — la sessione interroga il binomio concettuale “città e potere” dal punto di vista del rapporto fra spazio pubblico e potere, nei processi di formazione e trasformazione delle città italiane nei secoli XV, XVI e XVII.
Particolare attenzione sarà dedicata alle città di confine, ai centri minori, alle provincie e alle città infeudate o di proprietà di importanti famiglie, dove, nel corso del Rinascimento, lo spazio pubblico si configura sempre più come il luogo di incontro, scontro e mediazione fra le identità locali e le istanze del potere centrale. Nell’ambito del processo che portò alla formazione dei cosiddetti “stati moderni”, infatti, pontefici e sovrani, determinati a esercitare un controllo sempre più capillare sui propri territori, non esitarono a fare ricorso all’architettura quale «strumento dell’arte di governo», anche e soprattutto — per quel che qui interessa — al di fuori delle mura della capitale. In tali contesti, l’esercizio del potere e le iniziative di committenza dei governi centrali dovevano necessariamente confrontarsi con le specificità delle realtà locali.
L’architettura, in particolare, era chiamata a entrare in dialogo con le consuetudini e le tradizioni del luogo, agendo nella concretezza del suo tessuto culturale e urbano, per significare efficacemente le aspettative del governo centrale alla popolazione e alla classe dirigente locale. Nell’accentuarsi del dualismo tra potere locale e sovrano, il portato testimoniale dello spazio pubblico e dei rituali ad esso collegati risultava pertanto sottoposto a un processo di trasformazione.
Obiettivo principale della sessione è, quindi, quello di indagare, attraverso casi studio e letture inedite, le pratiche progettuali e le “regie” di trasformazione urbana con cui i principi e le amministrazioni centrali, in concerto o in contrasto con le autorità locali, si appropriarono degli spazi e dei simboli delle città di confine o della provincia, modificandone i codici espressivi e il valore testimoniale, per riaffermare la propria autorità e per imporre un cambiamento alle forze sociali in gioco. In tale prospettiva, la sessione si apre a ricerche che interessano sia specifiche iniziative edilizie e urbane, sia l’insieme di procedure diplomatiche, amministrative e giudiziarie, che venivano messe in atto per indirizzare le azioni di committenza delle oligarchie cittadine e per modificare il portato valoriale delle pratiche collettive (rituali, pubbliche manifestazioni, feste, ecc.).

The presentation of papers and discussion of the session will take place in: Italian, English and French. La presentazione delle relazioni e la discussione della sessione potranno avvenire in: italiano, inglese e francese.

Please contact / Si prega di contattare: francesca.rognoni2unibo.it, federico.bulfonegransinighgmail.com

Link for uploading the proposal / Link per caricare la proposta:
https://aisuinternational.org/palermo-2025-proposta-di-paper-macrosessione-2/

It will be possible to submit a paper via the online form.
The Call for Papers will be open until May 3, 2025.
Notification of acceptance or non-acceptance of the paper will be made by May 19, 2025.

Sarà possibile inviare un Paper attraverso il modulo online.
La Call for papers sarà aperta fino al 3 maggio 2025.
La comunicazione dell’accettazione o meno del Paper avverrà entro il 19 maggio 2025.

Quellennachweis:
CFP: 1 Session at AISU (Palermo, 10-13 Sep 25). In: ArtHist.net, 20.03.2025. Letzter Zugriff 23.03.2025. <https://arthist.net/archive/44846>.

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