[English version below]
"Lo sguardo rinnovato. Il racconto sull’architettura nelle mostre del primo Novecento tra continuità e sperimentazione"
Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia, 2
A cura di Sandra Costa, Alessandro Paolo Lena, Anna Rosellini
La collana è sviluppata dall’unità di ricerca dell’Università di Bologna (Dipartimento delle Arti), nell’ambito del progetto MIUR PRIN2022, prot. 2022, CHASRE - Radical Exhibited Thought Exhibitions of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
La collana "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia" intende studiare le esposizioni che hanno saputo proporre una revisione dei criteri del progetto di architettura e del concetto stesso di mostra, in relazione ai cambiamenti culturali, sociali e politici, attraverso la sperimentazione di veri e propri dispositivi comunicativi congegnati per un determinato spazio. Architetti, artisti, critici e curatori sono stati capaci di creare allestimenti non limitati alla presentazione di singole opere, ma in grado di proporsi quali luoghi per la sperimentazione di un coinvolgimento che si è manifestato in forme diverse, a seconda delle epoche e delle intenzioni comunicative, politiche e sociali: ora nelle sembianze di una macchina per il convincimento spettacolare dei singoli visitatori; ora con atti provocatori, mirati a suscitare il risveglio di un’attitudine critica in un pubblico che non era più quello delle gallerie; ora con l’intenzione educativa di sensibilizzare il più gran numero di persone alla comprensione dei mutamenti ambientali e dei rischi per le sorti del pianeta. Il progetto è diventato di volta in volta un atto di consapevolezza politica, che accade nelle gallerie, nelle strade o nel paesaggio, e che si è riflesso sulla stessa disciplina dell’architettura in modi diversi, a seconda del tempo storico, ma sempre nella consapevolezza dell’urgenza di riconsiderarne i fondamenti creativi e critici, e le finalità operative.
Questo volume della collana "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia" intitolato "Lo sguardo rinnovato. Il racconto sull’architettura nelle mostre del primo Novecento tra continuità e sperimentazione" vuole essere un momento di riflessione storica, formale e metodologica dedicato alle diverse fasi culturali che hanno contrassegnato le esposizioni d’architettura in un periodo storico caratterizzato da drastici mutamenti tecnici e stilistici, ma anche sociali e urbanistici. Se nei primi anni dell’Unità d’Italia, le mostre d’architettura erano integrate all’interno di esposizioni dedicate anche alle Belle Arti e all’industria, agli inizi del Novecento l’architettura acquisisce una sua indipendenza narrativa come autonoma tipologia espositiva, in dialogo con inedite dimensioni disciplinari, come ad esempio l’etnografia. A partire dal secondo decennio del Novecento, inoltre, l’azione delle avanguardie avrà una risposta anche nel panorama espositivo italiano, basti pensare alla mostra della Città futura di Milano (1914) o alla Prima mostra di architettura futurista di Torino (1928), espressione di un clima culturale che dava ampio spazio a pratiche sperimentali. Dal 1933 con la Triennale di Milano, l’architettura influenza profondamente le esposizioni dell’epoca, attraverso allestimenti in dialogo con le contemporanee espressioni europee, spesso collegate a uno stile funzionalista. Accanto ai progetti innovativi e d’avanguardia, viene posta attenzione anche alle tecniche dell’architettura rurale, dove le forme vernacolari sono presentate come testimonianze e possibile fonte di ispirazione per l’aggiornamento della grammatica della composizione architettonica (Milano 1936).
Il periodo tra le due guerre, tuttavia, è segnato dall’emergere di una ricerca di matrice razionalista e dalla sua presentazione al pubblico (Roma 1928 e 1931). L’Italia offre un aggiornamento tecnico e formale dedicato al progetto architettonico, a cui maestri come Giuseppe Terragni, Adalberto Libera e Giuseppe Pagano hanno dato voce in esposizioni istituzionali di grande risonanza. Il confronto molto acceso tra la corrente razionalista e un monumentalismo più marcatamente celebrativo del potere caratterizza tutto il quarto decennio del secolo, fino al prevalere della seconda tendenza che avrebbe dovuto trovare nell’Esposizione Universale del 1942, mai tenutasi, la forma più internazionalmente condivisa. Con questa occasione perduta, si chiudeva una fase di grande fermento nel dibattito progettuale, di cui l’allestimento di proposte effimere e permanenti e la loro comunicazione al pubblico diventano prisma interpretativo.
A partire da queste premesse, le mostre di architettura, indagate tramite metodologie integrate che contemplano differenti strategie progettuali, organizzative e di comunicazione, hanno contribuito all’evoluzione dei discorsi sugli obiettivi e la funzione della prassi architettonica. Nel dialogo composito tra architettura costruita o immaginata e display museografico, la memoria storica del primo Novecento e lo sguardo rinnovato di oggi su quelle mostre evidenziano rotture e continuità destinate a caratterizzare forme espositive temporanee o permanenti.
Questo volume della collana intende promuovere, non esclusivamente, riflessioni attorno ai seguenti nuclei tematici:
- Principi culturali e identitari del progetto di architettura e la sua comunicazione attraverso i contesti espositivi.
- La grammatica del racconto d’architettura: l’esposizione di disegni, fotografie, modelli, calchi...
- L’azione di rottura delle avanguardie nel dibattito critico e nell’ambito delle mostre di architettura.
- Nuovi orizzonti e nuovi perimetri della città: il rapporto tra architettura e urbanistica.
- I linguaggi dell’architettura dal recupero delle tradizioni regionali alla ricezione delle tendenze internazionali e il confronto tra impostazioni espositive tradizionali e nuove sperimentazioni dello spazio.
- Presenza di architetti italiani o memoria di forme italiane nelle esposizioni all’estero.
- L’esaltazione di nuovi materiali e innovazioni tecniche nelle esposizioni di architettura.
- L’architettura d’interni: ricostruzioni storiche e allestimenti contemporanei nel display espositivo.
- Il rapporto tra architettura esposta e industrie creative.
- Le controversie della memoria: il racconto imperiale e coloniale e la sua decostruzione.
- Lo sguardo rinnovato: architetture e architetti italiani del primo Novecento presentati all’interno di mostre dalla fine del XX secolo ad oggi (ad esempio centenari, commemorazioni, inaugurazione di nuove fondazioni, ecc.).
La selezione delle proposte avviene tramite l’invio di un abstract di 1500 battute (spazi e note incluse) da recapitare via e-mail all’indirizzo:
pensieroradicaleunibo.it
Entro e non oltre il 31 gennaio 2025
Lingue accettate: italiano, inglese e francese.
Sono previste due tipologie di contributi:
- Focus, riscoperte e riletture: testo di 20-30 mila battute con spazi e note inclusi corredato da un massimo di 6 immagini libere da diritti.
- Articolo, saggio critico: testo di 30-50 mila battute con spazi e note inclusi corredato da un massimo di 10 immagini libere da diritti.
In seguito all’accettazione dell’abstract, il testo dovrà essere consegnato entro il 31 maggio 2025 per essere poi sottoposto a revisione a doppio cieco.
La pubblicazione è prevista in modalità open access e cartacea, con ISBN, nell’autunno 2025 all’interno della collana "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia".
Comitato di coordinamento inter-unità del progetto MIUR PRIN 2022, CHASRE – Radical Exhibited Thought Exhibition of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
PI: Anna Rosellini (Università di Bologna)
Vice PI: Matteo Iannello (Università di Udine)
Comitato scientifico della collana:
Paola Cordera (Politecnico di Milano)
Sandra Costa (Università di Bologna)
Roberto Dulio (Politecnico di Milano)
Roberto Gigliotti (Libera Università di Bolzano)
Laurent Koetz (ENSA Paris-Est)
Éric Lapierre (École Polytechnique Fédérale de Lausanne)
Chiara Lecce (Politecnico di Milano)
Marco de Michelis (Università Bocconi, Milano)
Joaquim Moreno (FAUP Porto)
Eeva Liisa Pelkonen (Yale University)
Roberto Pinto (Università di Bologna)
Anna Rosellini (Università di Bologna)
Léa-Catherine Szacka (University of Manchester)
Martino Stierli (MoMA, New York)
Francesco Tedeschi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Davide Turrini (Università di Ferrara)
Annalisa Viati Navone (ENSA Versailles; Università della Svizzera Italiana)
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"The Renewed Gaze: The Narrative of Architecture in Early 20th-Century Exhibitions Between Continuity and Experimentation"
Radical Exhibited Thought. Exhibitions of Architecture in Italy, 2
Edited by Sandra Costa, Alessandro Paolo Lena, Anna Rosellini
The series is developed by the research unit of the University of Bologna (Department of the Arts) as part of the MIUR PRIN2022 project, prot. 2022, CHASRE – Radical Exhibited Thought: Exhibitions of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
The series "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia (Radical Exhibited Thought. Exhibitions of Architecture in Italy)" aims to study exhibitions that have managed to revise the criteria of architectural design and the very concept of an exhibition in relation to cultural, social, and political changes, through the experimentation of true communicative devices specifically conceived for a given space. Architects, artists, critics, and curators have been able to create exhibition installations that go beyond the mere presentation of individual works, turning them into spaces for the experimentation of different forms of engagement. These have varied according to the time period and communicative, political, and social intentions: sometimes appearing as a machine for the spectacular persuasion of individual visitors; at other times, through provocative actions aimed at awakening a critical attitude in an audience that was no longer the traditional gallery-goer; and in other instances, with the educational aim of raising awareness among a broader public about environmental changes and the risks facing the planet. The project, over time, has become a political act of consciousness, occurring in galleries, streets, or landscapes, and has reflected on the discipline of architecture in different ways, depending on the historical period, but always with an understanding of the urgency to reconsider its creative and critical foundations and its operational purposes.
This volume of the series "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia", titled "Lo sguardo rinnovato. Il racconto sull’architettura nelle mostre del primo Novecento tra continuità e sperimentazione (The Renewed Gaze: The Narrative of Architecture in Early 20th-Century Exhibitions Between Continuity and Experimentation)", offers a historical, formal, and methodological reflection on the various cultural phases that shaped architectural exhibitions during a time of drastic technical, stylistic, social, and urban changes. While in the early years of the Italian unification, architectural exhibitions were integrated within broader expositions that also showcased Fine Arts and industrial artifacts, by the early 20th century, architecture gained its own narrative independence as an autonomous exhibition type, engaging in a dialogue with new disciplinary dimensions, such as ethnography. Starting from the second decade of the 20th century, the influence of the avant-garde left its mark also on the Italian exhibition scene. Examples include the "Città Futura" exhibition in Milan (1914) and the "Prima mostra di architettura futurista" in Turin (1928), reflecting a cultural environment open to experimental practices. From 1933 onwards, with the Milan Triennale, architecture began to profoundly shape the exhibitions of the time through installations that interacted with contemporary European trends, often linked to a functionalist style. Alongside avant-garde and innovative projects, there was also an emphasis on rural architectural techniques, where vernacular forms were presented as both testimonies and potential sources of inspiration for updating the language of architectural composition (Milan, 1936).
The period between the two World Wars, however, is marked by the emergence of rationalist-driven research and its presentation to the public (Rome 1928 and 1931). Italy offered a technical and formal update on architectural design, with prominent figures such as Giuseppe Terragni, Adalberto Libera, and Giuseppe Pagano giving voice to this movement in highly influential institutional exhibitions. The intense debate between the rationalist movement and a more overtly celebratory monumentalism, which glorified power, characterized the entire fourth decade of the century. This tension culminated in the triumph of the latter, which was meant to find its most internationally recognized expression in the 1942 Universal Exposition, an event that never took place. The missed opportunity of this event symbolized the end of a period of intense ferment in architectural discourse, where the staging of both temporary and permanent proposals and their communication to the public became a key interpretative prism.
Building on these premises, architectural exhibitions—analyzed through integrated methodologies that consider different design, organizational, and communication strategies—contributed to the evolution of the discourse on the goals and functions of architectural practice. In the complex dialogue between built or imagined architecture and museographic display, the historical memory of the early 20th century and today’s renewed perspective on those exhibitions highlight the ruptures and continuities that continue to shape temporary and permanent exhibition forms.
This volume of the series aims to promote reflections, not exclusively, on the following thematic areas:
- Cultural and identity principles of architectural design and its communication through exhibition contexts.
- The grammar of architectural narrative: the exhibition of drawings, photographs, models, casts, etc.
- The avant-garde’s disruptive influence on critical debate and within architectural exhibitions.
- New horizons and new boundaries of the city: the relationship between architecture and urban planning.
- The languages of architecture, from the revival of regional traditions to the reception of international trends, and the comparison between traditional exhibition approaches and new spatial experiments.
- The presence of Italian architects or the memory of Italian forms in exhibitions abroad.
- The celebration of new materials and technical innovations in architectural exhibitions. -Interior architecture: historical reconstructions and contemporary installations in
exhibition displays.
- The relationship between exhibited architecture and creative industries.
- The controversies of memory: the imperial and colonial narrative and its deconstruction. - The renewed gaze: Italian architectures and architects of the early 20th century featured in exhibitions from the late 20th century to today (e.g., centenaries, commemorations, inauguration of new foundations, etc.).
Proposals are selected through the submission of an abstract of 1,500 characters (including spaces and notes) to be sent via email to: pensieroradicaleunibo.it
Deadline: January 31, 2025
Accepted languages: Italian, English, and French.
There are two types of contributions:
- Focus, rediscoveries, and reinterpretations: A text of 20,000–30,000 characters, including spaces and notes, accompanied by up to 6 copyright-free images.
- Article, critical essay: A text of 30,000–50,000 characters, including spaces and notes, accompanied by up to 10 copyright-free images.
Upon acceptance of the abstract, the full text must be submitted by May 31, 2025, after which it will undergo a double-blind peer review process.
The publication is scheduled for fall 2025 in both open-access and print formats (with ISBN), as part of the "Pensiero Radicale Esibito. Mostre dell’architettura in Italia" series.
Inter-unit Coordination Committee of the project MIUR PRIN 2022, CHASRE – Radical Exhibited Thought: Exhibition of Architecture in Italy in the Contemporary Age.
PI: Anna Rosellini (Università di Bologna)
Vice PI: Matteo Iannello (Università di Udine)
Scientific committee of the series:
Paola Cordera (Politecnico di Milano)
Sandra Costa (Università di Bologna)
Roberto Dulio (Politecnico di Milano)
Roberto Gigliotti (Libera Università di Bolzano)
Laurent Koetz (ENSA Paris-Est)
Éric Lapierre (École Polytechnique Fédérale de Lausanne)
Chiara Lecce (Politecnico di Milano)
Marco de Michelis (Università Bocconi, Milano)
Joaquim Moreno (FAUP Porto)
Eeva Liisa Pelkonen (Yale University)
Roberto Pinto (Università di Bologna)
Anna Rosellini (Università di Bologna)
Léa-Catherine Szacka (University of Manchester)
Martino Stierli (MoMA, New York)
Francesco Tedeschi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Davide Turrini (Università di Ferrara)
Annalisa Viati Navone (ENSA Versailles; Università della Svizzera Italiana)
Quellennachweis:
CFP: The Narrative of Architecture in Early 20th-Century Exhibitions. In: ArtHist.net, 08.11.2024. Letzter Zugriff 21.11.2024. <https://arthist.net/archive/43112>.