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Verso una nuova idea di museo: architettura, arti, teoria e storia 1934-1964
a cura di Emanuela Ferretti e Orietta Lanzarini

La rivista annuale “Opus Incertum” dedica due numeri consecutivi, nel 2023 e nel 2024, ai temi della museografia, dell’allestimento e del display, nel loro rapporto con l’architettura, le arti, il design e il pensiero teorico. Il primo: Verso una nuova idea di museo: architettura, arti, teoria e storia 1934-1964, a cura di Emanuela Ferretti e Orietta Lanzarini, in preparazione per il 2023, intende fare il punto sulle più significative esperienze pregresse, dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Il secondo: L’allestimento dagli anni Cinquanta a oggi. La multiscalarità del progetto, tra architettura e design, a cura di Orietta Lanzarini e Davide Turrini, la cui pubblicazione è prevista nel 2024 (uscita call for paper: marzo 2023), si pone come obbiettivo di estendere le indagini anche agli anni recenti, con particolare attenzione alle nuove modalità di presentazione, a un pubblico sempre più differenziato, di opere, oggetti, storie e concetti nei musei e nelle mostre.

Come hanno dimostrato recenti studi – da ultimi quelli raccolti nel volume: Museographie. Musei in Europa negli anni tra le due guerre. La conferenza di Madrid del 1934. Un dibattito internazionale, atti del convegno, a cura di E. Dellapiana, M. B. Failla, F. Varallo, Milano 2020 –, l’anno 1934 segna una tappa fondamentale nella storia della museografia: sessantanove esperti di diciannove nazionalità diverse si riuniscono a Madrid per sancire i criteri, già in via di definizione dall’inizio del Novecento, su cui costruire una nuova idea di museo. Nello stesso anno, i medesimi criteri vengono precisati in un noto articolo su Casabella da Elizabeth Moses, funzionaria del Kunstgewerbemuseum di Colonia, di passaggio in Italia prima di andare negli Stati Uniti: i “musei viventi”, come li aveva definiti Henri Focillon nel 1921, dovevano acquistare una portata educativa e sociale di ampio respiro, grazie alla messa a sistema del patrimonio del passato con un contesto museale che esprimesse il gusto e la spinta innovativa del presente. Opere e oggetti, dunque, non andavano solo studiati e conservati ma offerti ai visitatori, di qualsiasi livello culturale, come viventi testimonianze della loro storia, da conoscere e integrare nel loro quotidiano. Chiave di questo dialogo diventa l’allestimento museografico, strumento di mediazione educativa tra il pubblico e l’oggetto esposto.
In Italia, in particolare, la riforma museografica conosce la sua stagione più fertile nel periodo compreso tra il 1945 e la metà degli anni Sessanta. Protagonisti del lavoro di riordino dei musei italiani, ma anche di quelli internazionali, sono soprattutto gli architetti, ai quali è affidato il raccordo, non sempre semplice, tra architettura preesistente (o realizzata ex novo) e organismo museale, ma anche il disegno dei singoli dispositivi di presentazione degli oggetti e infine, la costruzione di percorsi espositivi capaci di appassionare il pubblico. Sebbene attenta alle nuove modalità di approccio, questa esperienza progettuale implica anche una riflessione sulla tradizione museale ottocentesca e di primo Novecento, dai musei d’ambientazione alle case-museo. Con l’emanazione della Carta di Venezia, nel 1964 – che da un lato sancisce una serie di fondamentali normative per la salvaguardia dei monumenti, dall’altro determina dei vincoli significativi, specie nel caso di edifici di pregio storico-artistico che ospitano istituzioni museali – altre questioni si affacciano all’orizzonte della ricerca museografica, sulle quali vale la pena di tentare una riflessione.
Sulla base di queste premesse, si accettano proposte di contributi da parte di studiosi di diverse discipline, a qualsiasi stadio della loro carriera; è auspicabile la partecipazione, in particolare, di giovani studiosi. I temi possono essere sia di carattere generale, sia dei singoli casi-studio, purché la trattazione permetta di esemplificare le tematiche qui sotto specificate o altre analoghe.
Le seguenti indicazioni costituiscono una traccia, sebbene non esclusiva o vincolante, degli argomenti possibili, che possono riguardare qualsiasi contesto, nazionale o internazionale:

1. Il ruolo dei musei “d’ambientazione” e delle case-museo nell’evoluzione del progetto museale
2. Spazi effimeri, spazi permanenti: l’influenza delle mostre sul progetto museografico
3. Il progetto architettonico del museo: tra restauro e nuove costruzioni
4. Il museo “autoriale”: l’impronta dell’architetto sul progetto museografico
5. L’allestimento delle collezioni nel progetto museografico: percorsi tassonomici, cronologici e narrativi
6. Il rapporto tra funzionari, conservatori, storici dell’arte e architetti
7. Il museo, i musei: gallerie d’arte; musei tecnico-scientifici; musei d’architettura; musei universitari; ecc.
8. I dispositivi di presentazione delle opere in relazione allo spazio architettonico: luce, forme, materiali, colori, ecc.
9. L’architettura del museo, oltre la funzione espositiva: biblioteche, centri di ricerca, laboratori di restauro, ecc.
10. Il dibattito teorico sull’architettura del museo: riviste, libri, convegni di studi, ecc.

I contributi – in italiano, inglese, francese, spagnolo o tedesco – non devono superare le 40.000 battute, note incluse, con un corredo di 10 immagini (libere da diritti). Sono previsti anche dei contributi brevi di 15.000 battute al massimo, note incluse, con 3-4 immagini (libere da diritti).
Le proposte vanno inviate a: emanuela.ferrettiunifi.it e orietta.lanzariniuniud.it

Scadenze:
- invio abstract (max 2000 caratteri) e breve CV (max 1000 caratteri): 15 giugno 2022
- notifica di accettazione: 1° luglio 2022
- invio del contributo: 30 ottobre 2022
- pubblicazione: entro il 2023

https://journals.fupress.net/call-for-paper/new-idea-museum-architecture-arts-theory-history/

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Towards a new idea of museum: architecture, arts, theory and history 1934-1964
edited by Emanuela Ferretti and Orietta Lanzarini

The annual journal "Opus Incertum" dedicates two consecutive issues, in 2023 and 2024, to the themes of museography, set-up and display, in their relationship with architecture, art, design and theoretical thought. The first issue: Towards a new idea of a museum: architecture, arts, theory and history 1934-1964, edited by Emanuela Ferretti and Orietta Lanzarini, in preparation for 2023, intends to take stock of the most significant previous experiences, from the 1930s to sixties. The second: The display from the 1950s to today. The multiscale of the project, between architecture and design, edited by Orietta Lanzarini and Davide Turrini, whose publication is expected in 2024 (call for paper issue: March 2023), aims to extend the investigations also to recent years, with particular attention to the new ways of exhibiting works, objects, stories and concepts in museums and exhibitions to an increasingly differentiated public.

As recent studies have shown – most recently those collected in the volume: E. Dellapiana, M. B. Failla, F. Varallo (eds.), Museographie. Musei in Europa negli anni tra le due guerre. La conferenza di Madrid del 1934. Un dibattito internazionale, (conference proceedings, Milan 2020) -, the year 1934 marks a milestone in the history of museography: sixty-nine experts from nineteen different nationalities come together in Madrid to establish the criteria, already being defined since the beginning of the Twentieth Century, on which to build a new idea of museum. In the same year, in a well-known article in Casabella, Elizabeth Moses, the official of the Kunstgewerbemuseum in Cologne, who was passing through Italy before going to the United States summed up these criteria: the "living museums", as Henri Focillon had defined them in 1921, had to acquire a wide-ranging educational and social meaning, thanks to the systematization of the heritage of the past and to its combination with a museum context that expressed the taste and innovative thrust of the present. Therefore, works of art were not only supposed to be studied and preserved in the museums, but offered to visitors, of any cultural level, as living evidence of their history, to be acknowledged and integrated into their daily life. The museum display becomes the key to this dialogue, an educational instrument intended to mediate between the public and the exhibited object.
In Italy the museographic reform has its most fertile season in the period between 1945 and the mid-1960s. The protagonists of the reorganization of Italian museums, but also of international ones, are above all the architects, who are entrusted with the connection, not always simple, between pre-existing architecture (or a new building) and the museum organism, but also the design of the devices for displaying the objects and finally, the construction of exhibition itineraries capable of attracting the public. Although attentive to the new methods of museographic approach, this design experience also implies reflection on the nineteenth century and early twentieth-century museum tradition, from setting museums (musei d’ambientazione) to historic house-museums. With the enactment of the Carta di Venezia, in 1964 - which on the one hand establishes a series of fundamental regulations for the safeguarding of monuments, on the other it determines significant constraints, especially in the case of buildings of historical and artistic value that house museum institutions - other issues appear on the horizon of museographic research, on which it is worth trying to reflect.
On these premises, proposals for contributions from scholars of different disciplines are accepted, at any stage of their career; the participation of young scholars is particularly welcomed. The themes can be both of a general type and of individual case studies, as long as the discussion allows to exemplify the themes specified below or other similar ones.
The following indications constitute an outline, although not exclusive or binding, of the possible topics, which may concern any context, national or international:

1. The role of setting museums (musei d’ambientazione) and historic house-museums in the evolution of the museum’s design in the twentieth century
2. Ephemeral spaces, permanent spaces: the influence of exhibitions on the museographic design
3. The architectural project of the museum: between restoration, extensions and new constructions
4. The "authorial" museum: the architect's mark on the museum design
5. The display of the collections in the museum’s design: taxonomic, chronological, and narrative itineraries
6. The relationship between officials, conservators, art historians and architects
7. The Museum, the museums: art galleries; technical-scientific museums; architecture museums; university museums, etc.
8. The devices of presentation of the works in relation to the architectural space: light, shapes, materials, colors, etc.
9. The architecture of the museum beyond the exhibition function: libraries, research centers, restoration laboratories, ect.
10. The theoretical debate on museum architecture: journals, books, conferences, etc.

Essays – in Italian, English, French, Spanish or German – must not exceed 40,000 characters, including notes, with a set of 10 images (free of fees). There will also be short papers of 15,000 characters maximum, including notes, with 3-4 images (free of fees).
Proposals should be sent to: emanuela.ferrettiunifi.it and orietta.lanzariniuniud.it

Deadlines:
- submission of abstract (max 2000 characters) and a short CV (max 1000 characters): 15 June 2022
- notification of acceptance: 1° July 2022
- essay submission: 30 October 2022
- publication: by 2023

https://journals.fupress.net/call-for-paper/new-idea-museum-architecture-arts-theory-history/