Nerone e Adriano. Le arti al potere
Convegno Internazionale e interdisciplinare
Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, Ministero della Cultura
in collaborazione con Sapienza, Università di Roma
A cura di: Dott. Andrea Bruciati, Prof. Alessandro Viscogliosi
Comitato scientifico: Dott. Andrea Bruciati, Prof. Alessandro Viscogliosi, Dott.ssa Benedetta Adembri, Prof.ssa Giuseppina Enrica Cinque, Prof. Alessandro Galimberti, Prof. Eugenio La Rocca, Prof. Giorgio Ortolani, Prof.ssa Mariagrazia Picozzi
Comitato organizzativo: Viviana Carbonara, Lucilla D’Alessandro, Sergio Del Ferro, Antonella Mastronardi
Nerone e Adriano: due imperatori accomunati dalla passione per le arti; entrambi riformatori sia in ambito artistico e, in particolare, architettonico, sia in quello amministrativo. Due personaggi, molto discusso il primo, assai meno il secondo, dei quali la critica più recente traccia ritratti innovativi e pionieristici almeno da un punto di vista squisitamente culturale.
La passione per le arti costituisce un argomento esplorato, ma raramente con riferimento a entrambi: eppure, solo a valutare le realizzazioni più note, la Domus Aurea e Villa Adriana a Tivoli, si percepiscono fondamentali indizi di continuità.
Il grande interesse di Adriano per l’architettura e il desiderio di sperimentare forme e soluzioni strutturali nuove trovò piena applicazione nel complesso residenziale di Villa Adriana grazie al forte sviluppo delle tecniche costruttive impresso dalle precedenti esperienze di età imperiale, come quella della Domus Aurea. In analogia con la residenza neroniana, in cui gli edifici si alternavano a sontuosi giardini con vasche, piscine, ninfei e fontane, anche a Villa Adriana, sebbene in un contesto territoriale e paesaggistico lontano dalla dimensione urbana, gli spazi costruiti si intercalavano al verde, nelle sue molteplici declinazioni, e a giochi d’acqua; i diversi settori rispondevano a precise logiche di destinazioni d’uso, fondendo elementi pubblici e ufficiali a elementi di carattere privato e intimo.
Guardando agli apparati decorativi, la Domus Aurea rappresentò un salto enorme rispetto al passato, con una quantità e qualità di pitture e rivestimenti in marmo impensabile nelle epoche precedenti. Seguendo l’esempio neroniano anche a Villa Adriana stucchi, pitture e marmi, accanto ad altri materiali rari e esotici, come gemme e metalli preziosi, erano dosati in base al rango degli ambienti perseguendo effetti di ricercata eleganza e stupore, così come gli elementi degli apparati scultorei in cui trovavano posto statue originali dell’arte greca accanto a opere commissionate appositamente per decorare i nuovi spazi e veicolare il messaggio del potere e della magnificenza imperiale. La Domus Aurea e Villa Adriana sono esempi emblematici della volontà dei due imperatori di trasmettere precise scelte politiche, filosofiche e ideologiche.
A Roma gli interventi costruttivi di Adriano si intrecciarono materialmente con le preesistenze neroniane, come nella residenza imperiale del Palatino o nel tempio di Venere e Roma sulla Velia, dove il vestibolo della Domus Aurea fu funzionale alla costruzione dell’edificio cultuale, comportando lo straordinario spostamento del colosso di Nerone nella piazza dell’Anfiteatro Flavio. Una propensione per la spettacolarizzazione nell’uso degli spazi urbani che trovò un terreno ideale in Campo Marzio, scenario delle feste acquatiche dell’imperatore giulio-claudio e al contempo fonte di ispirazione per le ambientazioni egittizzanti di Villa Adriana, nonché luogo deputato alla creazione di grandiosi progetti edilizi, come le Terme di Nerone e il Pantheon.
Le tracce storiche e materiali che legano le vicende dei due imperatori si spingono ben oltre l’Urbe, come nel caso della villa imperiale di Anzio: lo scenografico complesso costruito sul litorale laziale, per quanto indissolubilmente legato alla memoria di Nerone, conserva cospicue tracce materiali a cui si affiancano le testimonianze letterarie che rimandano ai soggiorni anziati di Adriano. Così come è noto l’interesse dei due imperatori per l’area dei Campi Flegrei, dettato non solo dalla salubrità della zona e dalla bellezza del contesto paesaggistico, ma anche dall’importanza strategica dei centri di Cuma, Baia, Pozzuoli e Miseno per gli interessi economici e militari dell’impero.
Le suggestioni dell’ellenismo traspaiono per entrambi gli imperatori in tutte le manifestazioni del potere imperiale, sia pubbliche che private, nonché nei progetti architettonici nutriti di evocazioni e citazioni della raffinata cultura delle province orientali.
Da questi esempi traspare l’intreccio tra l’esperienza umana e l’eredità storica dei due imperatori che il convegno intende, per la prima volta, esplorare, con l’obiettivo particolare di interrogare le possibilità offerte dall’arte, dall’architettura, dal teatro e dalla letteratura per l’elaborazione di nuovi linguaggi, consolidando quell’intreccio tra cultura e politica che diverrà distintivo nell’immaginario del potere fino ai giorni nostri, non tralasciando l’enorme lascito delle due figure storiche e l’influenza nelle arti esercitata nei secoli.
Il convegno è aperto a ricercatori e studiosi, italiani e stranieri, che potranno partecipare con contributi legati primariamente ai temi dell’arte, dell’archeologia, dell’architettura valutando anche entrambe le personalità dal punto di vista storico, antropologico e psicologico, per un’indagine multidisciplinare ampliata e diversificata sia dei due imperatori, sia dei loro lasciti materiali e immateriali.
A tal proposito sono stati evidenziati i seguenti percorsi tematici:
Sessione 1. L’architettura come linguaggio del potere
• I progetti urbanistici e architettonici
• Territorio e architettura
• Eredità architettonica
Sessione 2. Il potere delle immagini
• Produzione artistica
• Tra pittura e scultura
• L’eredità nelle arti visive
Sessione 3. Personalità a confronto
• La storia e la filologia
• L’antropologia e la psicologia
A tali percorsi è affiancata una linea tematica strettamente rivolta alle arti contemporanee e alle modalità di ricezione di tali figure.
Per i contributi selezionati ciascun relatore avrà a disposizione un tempo massimo di 20 minuti. La partecipazione in qualità di relatore al convegno è a titolo gratuito.
È prevista la pubblicazione degli atti.
Si accettano contributi in italiano e inglese.
Un abstract di max 500 parole e un breve CV di max 300 parole, entrambi in italiano o inglese, dovranno essere inviati a va-vebeniculturali.it; viviana.carbonarabeniculturali.it; lucilla.dalessandrobeniculturali.it.
Segreteria organizzativa:
va-vebeniculturali.it
viviana.carbonarabeniculturali.it
lucilla.dalessandrobeniculturali.it
Scadenza per le proposte: 30 settembre 2021
Notifica di accettazione: 31 ottobre 2021
Programma definitivo e consegna di un breve contenuto per pubblicazione preliminare: 30 novembre 2021
Scadenza per la consegna dei testi per gli atti: 30 settembre 2022
Pubblicazione: entro febbraio 2023
Reference:
CFP: Nerone a Adriano. Le arti al potere (Tivoli, 24-25 Feb 22). In: ArtHist.net, May 15, 2021 (accessed May 5, 2025), <https://arthist.net/archive/34112>.